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- L’esperienza forte di Francesco
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Incontro Francesco su facebook, mi racconta la sua storia e capisco che la sua esperienza (un seminoma classico), se raccontata, può dare forza e coraggio a tutti noi. Una battaglia durissima che, nonostante le numerosissime difficoltà, Francesco riesce a vincere. Vi lascio alle sue parole, alla sua storia.
“Ciao a tutti mi chiamo Francesco (in realtà è un nome di fantasia, è corretto che lo sappiate perché voglio restare anonimo) e questa è la mia storia.
Ad agosto 2011 io e la mia compagna proviamo ad avere un figlio, i tentativi proseguono a vuoto per mesi e mesi fino a quando, esattamente un anno dopo, faccio un esame del liquido seminale e il risultato è tremendo: azoospermia. Sono sterile. Il mondo mi crolla addosso.
Prenoto una visita andrologica e le sorprese non sono finite: il medico durante l’ecografia rileva un’area ipoecogena al testicolo sinistro, in pratica mi dice che probabilmente ho un cancro e devo essere operato. In famiglia lo dico solo ai miei genitori tant’è che in quei giorni si sposa mia cugina e la domenica successiva mio cugino battezza sua figlia e nessuno sa nulla, faccio finta di non pensarci. In seguito all’intervento arriva la conferma: seminoma classico di 2 cm (in meno di un mese era raddoppiato). Mentre mi toglievano il testicolo sinistro un’altra équipe di medici mi ha fatto una biopsia al destro per cercare qualche spermatozoo da congelare per poi eventualmente procedere con la fecondazione assistita nei mesi successivi. Fortunatamente ne hanno trovati, ricordo ancora quando la biologa venne in camera dopo l’operazione a darmi la buona notizia: quello sarebbe stato il mio pensiero felice per i mesi a venire.
Dopo l’intervento ho fatto una tac con mdc dove si riscontrava una lesione al polmone sinistro, gli urologi mi dissero che non era niente ma la mia oncologa mi fece proseguire con gli esami, pensava ad una metastasi perciò avanti con PET con glucosio, PET con gallio e broncoscopia. Ed ecco l’ennesima doccia fredda: avevo un carcinoide polmonare ovvero una forma rarissima di tumore neuroendocrino chemio e radio resistente. Stavolta però andai al Leo di Milano (struttura eccezionale) dove il 10 gennaio 2013 mi venne tolta buona parte del polmone sinistro. Intervento molto doloroso, riabilitazione impegnativa che non mi fa sentire più lo stesso di prima. Poi piano piano le cose sono migliorate, a marzo ho ripreso a lavorare e a stare bene.
Tutta questa storia era iniziata cercando un figlio e non poteva che concludersi con li figlio in arrivo: a luglio sarò papà grazie alla fecondazione assistita. Le parole della biologa (“abbiamo trovato abbastanza spermatozoi da poterli congelare”) mi hanno accompagnato per tutti questi mesi e mi hanno dato la forza per andare avanti. A tutti voi mi sento di dire di non mollare mai, nemmeno quando il mare é in tempesta, le vele si spezzano e il timone lo tenete a fatica.
Un abbraccio, Francesco.